Monte Antelao, ascesa lungo la via normale
Dal Rifugio Scottèr alla Forcella Piccola
La partenza (ore 5.30) è dal rifugio Scottèr, che si raggiunge a piedi da San Vito o con la seggiovia che poco a monte di San Vito di Cadore. Nel periodo invernale è la zona del comprensorio sciistico, nel periodo estivo la seggiovia collega il fondovalle con i sentieri del versante sud del gruppo del Sorapìss.
Se si sale presto, come richiesto dal tipo di escursione, è possibile percorrere la rotabile in auto fino a poco oltre il rifugio.
Nel periodo di funzionamento della seggiovia infatti la rotabile è sbarrata.
Dalla Forcella Piccola alla "Bala"
Lasciato il rifugio Scottèr, si sale su per il ghiaione in direzione della Forcella Piccola (m ) dove si gode una splendida alba.
Poco oltre la forcella si trova il Rifugio Galassi, utile a ristorare gli alpinisti al ritorno.
Un altro ghiaione attraversa il sentiero, che dalla Forcella Piccola porta all'attacco della "Bala". Qui si tocca con mano (anzi con le due mani) il corpo roccioso dell'Antelao, fatto di stratificazioni rocciose inclinate ben visibili nella foto.
Il sentiero sale a zig zag saltando di cengia in cengia, "scalando" ad uno ad uno, come enormi gradini, gli strati rocciosi. Tutto questo tratto è esposto e quindi occorre molta attenzione e prudenza.
Dalla "Bala" al Bivacco Cosi
Si arriva così a quota 2.600 m. circa, finalmente sulla "schiena" dell'Antelao, caratterizzata da immensi lastroni che costituiscono lo strato roccioso superficiale.Da questo punto gli escursionisti sono visibili dal fondo valle (con un binocolo e in condizioni fortunate di visibilità anche ad occhio nudo), dal momento che percorrono fino alla cima il lungo piano inclinato che rende l'Antelao inconfondibile.
Da questo punto, il panorama è continuo e mozzafiato su tutte le Dolomiti circostanti e sul Cadore.
Il primo tratto assomiglia alla salita di un ghiaione, fino al passaggio "dei Becét" (quota m. 2.750).
Questo passaggio è un camino (da scendere e risalire in arrampicata) che corrisponde ad una grossa frattura nella continuità degli strati.
Dopo questo punto il sentiero attraversa enormi lastroni di pietra , levigati e scavati in modo fantasioso da ghiaccio e acqua e porta fino a quota 3.111 metri, in corrispondenza del bivacco Cosi.
Dal Bivacco Cosi alla cima dell'Antelao
Da questo punto in poi la traccia di sentiero, in diversi punti esposta, attraversa rocce frastagliate da superare in arrampicata, fino al balzo finale.I passaggi finali prima della cima, (esposti su strapiombi di oltre 1.000 metri!) sono una cengietta molto esposta, un masso da superare cui ci si può assicurare al tratto di corda fissa, dei gradoni costituiti da rocce liscie.
Questo tratto viene trovato coperto da lastre di ghiaccio (causa grandinata nei giorni precedenti) e quindi notevolmente insidioso, visto il pericolo di scivolare poi nel vuoto.
L'Antelao è purtroppo noto per incidenti anche mortali occorsi ad alpinisti alcuni piuttosto imprudenti, altri ritenuti espertissimi.
Superiamo questo tratto assicurandoci con delle corde, grazie all'aiuto della Guida Alpina di Pieve di Cadore Maurizio Bergamo.
Siamo quasi in cima: ci manca una traversata in cresta fino alla vera cima, dove il gruppo arriva intorno alle 10 del mattino.
Superba cima, incredibile vista aerea dalla seconda cima delle Dolomiti, inferiore solo alla Marmolada. A questo punto le parole cedono il passo alle immagini.
Ripensando alla salita, non si può non considerarlo più un risultato di squadra che la riuscita di ogni singolo; e ciò aggiunge soddisfazione a soddisfazione.
La discesa
La discesa non è meno impegnativa, sia per la necessità di superare nuovamente in sicurezza il tratto ghiacciato ed esposto, sia per la concreta possibilità di un temporale pomeridiano (che poi fortunatamente percorrerà la valle longitudinalmente, lasciando asciutto il versante dell'Antelao).Obiettivo è raggiungere la forcella Piccola ento le 14 per evitare di trovarsi sui lastroni o sulla Bala sotto la pioggia. La forcella viene raggiunta alle 14.30, dopo aver sceso a grandi balzi il tenero ghiaione che la sovrasta.
La discesa si conclude nuovamente al rifugio Scottèr alle 15.30, questa volta sotto l'acquazzone!