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Anello Serdes Malga Prendera

Anello Serdes Malga Prendera: 6 ore e mezza di cammino e oltre 1.110 metri di dislivello, senza rifugi di appoggio, su sentieri immeritatamente poco frequentati.

Taulà de la Ruòibes, quota 1.870. Sullo sfondo la Rocchetta de la Ruòibes.

Le acque che scendono dalle Rocchette e dal versante Nord del monte Pelmo verso est fino al Boite, tra Chiappuzza, Serdes e Villanova, attraversano catini erbosi di alta quota, un tempo pascoli, e segnano diverse vallette che scorrono quasi parallele tra creste boscose. Partendo dal fondo, da Serdes di San Vito di Cadore, diversi sentieri salgono ai pascoli di un tempo, alcuni percorrendo vallette ombrose, altri restando sulle creste o costeggiando la base delle Rocchette.

Panorama sul Monte Pelmo da quota 1.300 sul sentiero 455.

Il sentiero 455 si dirama dalla stradina asfaltata che da Serdes porta verso i laghetti di Polentaia ma il punto di partenza per questa escursione ad anello è Serdes, villaggio di San Vito di Cadore. Raggiungi la piazzetta con la chiesa di San Rocco e la fontana, e con le spalle alla chiesa, prendi la strada sterrata più a sinistra. All’inizio della strada trovi una tabella segnavia. Dopo la prima breve salita c’è un bivio: prendi a destra.
Poco dopo, il bivio per il sentiero 455 non è segnalato: si individua sulla destra dopo un ruscelletto con una corta staccionata; la quota esatta è 1.040 metri. Il segnavia, senza numero, è visibile pochi metri avanti nel sentiero.
La prima parte sale con pendenze alternate, ripide e moderate, è una larga traccia nel bosco, dell’ampiezza di un carro (sì, un tempo salivano e scendevano i carri che portavano a fondovalle il fieno raccolto nei pascoli alti). In alcuni tratti la traccia si sdoppia perché era a doppio senso di marcia: la “ria guòita” (ovvero vuota) era per i carri che salivano scarichi, mentre la “ria piena” era per quelli carichi di fieno che scendevano dagli alpeggi. Immaginatevi se era fattibile gestire gli incroci. Meglio due vie.

Un’immagine del sentiero 455 che sale nel bosco di larici, faggi e abeti.

Questa prima parte è ombrosa, con il fondo terroso e spesso fangoso. Più in alto il bosco è più rado e aperto, luminoso, gradevole. Vi sono diverse alternanze di tratti ripidi e in moderata salita, con fondo di foglie di faggio.
Poco sopra quota 1300 il sentiero scollina: sei ora in località Polentaia. Il sentiero prosegue in cresta nel bosco con vista sul Pelmo e sulla conca di Polentaia, fitta di vegetazione.

Sulla sinistra, guadagni una vista dall’alto della recente frana di Tiera che interessa il tratto del sentiero 468 tra la località Ponte della Madonna a Villanova di Borca e “località ignota”.

Il CAI di San Vito scrive infatti che:

“a seguito dello smottamento dell’intero versante in località Sote Tiera, il Sindaco di Borca ha emesso l’ordinanza n. 8 del 06.07.2023 di chiusura, a veicoli e pedoni, della strada (in parte divelta) dalla località Ponte della Madonna (subito dopo il parcheggio del capitello di Tiera  dove diparte anche la strada per Ciauta) a località ignota; salvo ulteriori verifiche degli esperti e autorità competenti, non dovrebbero essere interessati i sentieri CAI 468 e 470 nel tratto ove si sovrappongono, tra il bivio per Serdes, la grotta della Madonna e il parcheggio “alto” di Tiera. “

Dal sito del Cai di San Vito di Cadore

Poco sopra quota 1550 un bivio: prendi a sinistra il sentiero che attraversa il versante rivolto a sud (l’altra traccia invece sale ripida verso destra). Poco dopo il bivio, un torrentello e un piccolo guado.

Il bivio con il sentiero 458 a quota 1.550.

Poco dopo un altro tratto paludoso trovi l’incrocio con il sentierio 458: qui dovrai tenere la sinistra, prendendo quindi il sentiero 458. Se andassi invece a destra per il sentiero 455, saliresti verso il Taulà de Ciampe e, più su ancora, raggiungeresti il sentiero 436: potresti così accorciare di molto l’anello ma ti perderesti la parte più panoramica di questo anello Serdes Malga Prendera.

Un dettaglio delle tabelle segnavia al bivio con il sentiero 458.

Più avanti, uno slargo sassoso: qui incontri il Ru de Faòn che scende dalle Rocchette. Un secondo bivio da cui si dirama in direzione sud il sentiero 469 in direzione del Ponte Intra Les Aghes, Forcella Forada o Villanova. Resta sul sentiero 458, tenendo la destra, per la Val de Busèla; resterai così sulla riva sinistra orografica del Ru de Faòn.

La tabella segnavia a quota 1.552 all’incrocio con il Ru de Faòn; prosegui lungo il sentiero 458 e incontrerai poi il 467 e il 436 lungo l’anello Serdes Malga Prendera.

L’erba è un po’ alta, il sentiero non è molto frequentato ma basta osservare con attenzione per notare i segnavia, ora più frequenti, a volte numerati. Adesso sei fuori dal bosco e ti puoi orientare a vista. Un paio di frane sul versante del torrente minacciano la traccia del sentiero che è stato spostato più a monte.

A quota 1650 circa si guada il torrente. Tieni d’occhio l’altro versante per scorgere il segnavia dalla parte opposta. Qui il fondo per scendere al torrente e risalire sull’altro versante forse meriterebbe un po’ di manutenzione. Qualche segnavia su palo rischia di non essere visibile per l’erba alta.
Guadato il torrente continua a salire in direzione ovest sul versante destro dello stesso torrente. Senza accorgertene ti trovi di nuovo il ruscello a sinistra, ma non temere, è un altro ruscello!

Taulà de la Ruòibes.

Ora è visibile il Taulà de la Ruoibes: punta in quella direzione. È un possibile ricovero in caso di maltempo: chiuso con semplice catenaccio, è costituito da due grandi locali (quello al piano superiore con fieno), ed un locale per cucinare.

Pascoli di quota e, sullo sfondo, il Monte Antelao.

Fino a qui hai attraversato molti ruscelletti. Da qui in poi non troverai più acqua fino quasi a Senes, alla chiusura dell’anello. Meglio rifornirsi. Questa informazione è valida naturalmente per i primi di settembre, in altre stagioni i ruscelli potrebbero sgorgare più in alto.

Dal Taulà de la Ruòibes verso forcella Roàn.

Punta verso ovest per radure, spalle erbose, tratti paludosi, descrivendo due mezzi giri alternati, uno a sinistra ed uno a destra, e arrivi in Forcella Roàn, quota 1.995.

Salendo dal Taulà de la Ruòibes, verso nord: pascoli e due Rocchette: a sinistra Prendera e a destra de la Ruòibes.

Da forcella Roàn a Malga Prendera c’è una larga strada – sentiero 467 – già descritta nell’escursione dal Passo Staulanza a Malga Prendera. Un solo tratto ripido, poi una serpentina in dolce pendenza e arrivi alla Malga, che è chiusa.

Sentiero 467 verso Malga Prendera.
Gruppo del Civetta visto dal sentiero 467.

Da Malga Prendera cerca la traccia 436. Se non vedi i segnavia, guarda verso est sul crinale e noterai alla tua stessa quota il palo segnavia.

Raggiunto il crinale prosegui in quota, con saliscendi, tratti sassosi alternati a terrosi in mezzo a fitte macchie di pino mugo.

Radure con parete nord del Monte Pelmo.

Ti osservano le Rocchette sulla sinistra, la parete nord del Pelmo a destra, in fondo a est il monte Antelao con il gruppo del Sorapìss e la Croda Marcora.

Attraversi qualche circo ghiaioso e un letto di torrente in secca molto scavato dove dovrai scendere sul fondo e risalire cercando la parte più agevole. Anche qui forse sarebbe meglio migliorare la segnaletica.

Un tratto del sentiero 436 alla base delle Rocchette, con una colata di ghiaia che ha invaso il sentiero.

In località Sorarù a quota 1997 trovi l’incrocio con il sentiero 455, con relativa tabella segnavia. Il 458 scende verso il Taulà de Ciampe e il Taulà de la Regoiétes.

Vista dal sentiero 436 verso sud. Sullo sfondo, al centro, il Monte Rite.

Anche in questo punto potresti accorciare l’anello Serdes Malga Prendera, per arrivare a Senes tramite sentiero 455 e 458 senza passare per il monte Sentinella. Tuttavia ti perderesti uno dei tratti più panoramici di questo anello Serdes Malga Prendera.

Continua dunque sul 436 e raggiungi un’ampia radura a quota 1.950 circa, in località Cianpolongo.

Cianpolongo: ampie radure intorno a quota 1.900.

Da qui il sentiero perde rapidamente quota a zig zag fino ai 1.715 di località Taulà de la Frates. È una radura erbosa dove si distacca il sentiero 459 che scende a Chiappuzza. Attraversa invece la radura verso sud e al limitare ritrovi i segnavia del sentiero 436.

Ora ti trovi di nuovo in una delle sorprendenti creste di questo anello, in un bosco diradato dagli schianti di Vaia e fortunatamente ripristinato per un’ottima percorribilità. Dico cresta soprendente perché si infila verso il centro della valle del Boite offrendo molti squarci di panorama. Paradossalmente il sentiero, liberato dai molti schianti, ha guadagnato in visibilità.
Arrivi a Cioupa de Duòe, quota 1633, altra radura erbosa.
Ora una ripida rampa, sempre in cresta, poi alcuni saliscendi, e ottimo panorama su Pelmo a Sud ovest, Valle del Boite a sud, Sorapìss e Antelao a est e conca di Cortina e Tofane a Nord. Desideravi altro?
Sulla cima del Monte Sentinella il palo segnavia è stato ripristinato. Prosegui verso est nord est ma in corrispondenza di una piccola radura il sentiero vira verso sud, poco sotto quota 1500. Attenzione a questo punto: per qualche tratto non ho visto segnavia e mi sono orientato a vista. Da qui in poi c’è qualche albero a terra ma facilmente superabile.
Quando si inizia a scendere sul versante a sud c’è ancora un cambio di direzione verso est nord est che non ho visto immediatamente, intorno a quota 1400. Forse questo è un altro punto dove migliorare la segnaletica. Discesa nel bosco fino alla capanna con fontana. 5 minuti e sei nella piana di Senes.

Chiusura dell’anello Serdes Malga Prendera: dall’Alpe di Senes a Serdes per sentiero nel bosco

Dal Rifugio Larin puoi raggiungere Serdes in 20 minuti. Oltrepassa il Ristorante Rifugio Larin e scendi per il prato in direzione Antelao: è la vecchia pista di sci. Palo segnavia. Curva a destra. A metà della successiva curva a sinistra un palo segnavia ti indica un sentiero che si stacca sulla destra. Arrivi subito ad una strada forestale. Guarda oltre: su un abete una indicazione “Serdes” ed un sentiero che scende al Ru de Ciauzìa. Attraversa il Ponte de Scarazès ricostruito nel 2023, e prosegui lungo la strada nel bosco recentemente allargata con pala meccanica. Tieni la sinistra e arrivi ad una piccola conca erbosa che attraversi sulla sinistra fino alla mangiatoia per i cervi. Qui, al limitare di una seconda conca erbosa, trovi un bivio con palo segnavia per scendere al ponte sul Boite, quindi San Vito, che si inoltra nel bosco sul versante destro del torrente.
Tuttavia, se vuoi chiudere l’anello rientrando al villaggio di Serdes, tieni la destra verso il gruppo di case e in 2 minuti sei di nuovo a Serdes. Raggiungi la piazzetta con la chiesa e la fontana, dove potrai rinfrescarti in pace e chiudere perfettamente l’anello iniziato al mattino.
L’anello Serdes Malga Prendera si chiude in 6 ore 30 di cammino senza contare le pause.

L’escursione in sintesi

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